Disponibile da poco sul mercato, ne è già diventato il leader indiscusso: Vine, il servizio di social video lanciato solo pochi giorni fà ha già ricevuto consensi e critiche, raggiungendo un'ampia varietà pubblico, dai più piccoli sino ai professionisti della comunicazione.
Il successo di questo nuovo servizio non giunge però inaspettato: Vine è stato infatti acquistato da Twitter addirittura prima di essere lanciato sul mercato. Quindi, nonostante esistano già altri servizi di social video, Vine ha alle spalle un gigante del calibro di Twitter e ciò, secondo molti addetti ai lavori, gli garantirà un futuro di successo.
Vine permette di creare brevi video della durata di 6 secondi, una sorta di versione video dei 140 caratteri di Twitter, che in questo modo ribadisce ancora una volta il suo "culto della minimalità". Come Twitter, Vine utilizza gli hashtag e la geolocalizzazione, che offre a fan e squadre la possibilità di aggiungere la posizione geografica ad ogni video.
Essendo un prodotto lanciato da poco sul mercato i confini d'utilizzo sono ancora da definire, anche se sembra un tool che ben adatto a scopi promozionali e comunicativi. Dalle prime indiscrezioni sembra infatti che i maggiori interessati alle potenzialità di Vine siano proprio i professionisti della comunicazione e dell'informazione che, pur non reputandolo (per ora) un competitor di YouTube, considerano Vine un'alternativa al video-gigante di Google.
Interessante può essere il suo utilizzo applicato allo sport poiché offre nuove prospettive e soluzioni ai club per coinvolgere i propri sostenitori: magari registrando un breve video con l'esultanza di un giocatore dopo un goal, oppure il boato del pubblico all'ingresso in campo dei giocatori sulle note dell'inno della squadra, o ancora registrando un behind-the-scenes di quello che avviene negli spogliatoi. Obiettivo primario dei nuovi media è infatti "aprire le porte", svelare quello che c'è dietro, facendo entrare il tifoso nella "casa della squadra".
Vine potrebbe inoltre essere considerato come una valida integrazione al live-tweeting, un supporto visivo ai 140 caratteri di Twitter usati da molti club sportivi nelle ormai sempre più frequenti tweet-cronache durante le partite.
Per i supporters rappresenta invece un'alternativa alla fotografia scattata allo stadio oppure all'immagine rubata (con tanto di autografo) ad uno dei propri idoli. Grazie alla funzione geolocalizzazione Vine potrebbe imporsi addirittura come competitor di Foursquare: i supporters avranno infatti la possibilità di taggarsi negli stadi e nelle arene di tutto il mondo condividendo i propri video.
Il Liverpool FC è stata una delle prime squadre pioniere a testare la nuova video app:
Le prime indicazioni degli esperti del settore sembrano essere incoraggianti:
ecco cosa ne pensa Paul Rogers, Head of International Digital Development del Liverpool FC:
Roberto Kusabbi, Social Media Manager del Tottenham Hotspur FC, ha invece affidato le proprie impressioni alle pagine del suo blog.
Ma anche altre squadre della Premier League hanno seguito il Liverpool:
Tweet su "vine list:TwitterUK/premier-league-clubs"
Quindi pare che i presupposti per un crescente uso di Vine nello sport ci siano: ora sta ai "media-men" dei club sportivi giocar bene le proprie carte.
Essendo un prodotto lanciato da poco sul mercato i confini d'utilizzo sono ancora da definire, anche se sembra un tool che ben adatto a scopi promozionali e comunicativi. Dalle prime indiscrezioni sembra infatti che i maggiori interessati alle potenzialità di Vine siano proprio i professionisti della comunicazione e dell'informazione che, pur non reputandolo (per ora) un competitor di YouTube, considerano Vine un'alternativa al video-gigante di Google.
Interessante può essere il suo utilizzo applicato allo sport poiché offre nuove prospettive e soluzioni ai club per coinvolgere i propri sostenitori: magari registrando un breve video con l'esultanza di un giocatore dopo un goal, oppure il boato del pubblico all'ingresso in campo dei giocatori sulle note dell'inno della squadra, o ancora registrando un behind-the-scenes di quello che avviene negli spogliatoi. Obiettivo primario dei nuovi media è infatti "aprire le porte", svelare quello che c'è dietro, facendo entrare il tifoso nella "casa della squadra".
Vine potrebbe inoltre essere considerato come una valida integrazione al live-tweeting, un supporto visivo ai 140 caratteri di Twitter usati da molti club sportivi nelle ormai sempre più frequenti tweet-cronache durante le partite.
Per i supporters rappresenta invece un'alternativa alla fotografia scattata allo stadio oppure all'immagine rubata (con tanto di autografo) ad uno dei propri idoli. Grazie alla funzione geolocalizzazione Vine potrebbe imporsi addirittura come competitor di Foursquare: i supporters avranno infatti la possibilità di taggarsi negli stadi e nelle arene di tutto il mondo condividendo i propri video.
Il Liverpool FC è stata una delle prime squadre pioniere a testare la nuova video app:
You'll never read alone #lfc #vine vine.co/v/bJ6iLUxlqar
— Liverpool FC(@LFC) 28 gennaio 2013
Le prime indicazioni degli esperti del settore sembrano essere incoraggianti:
ecco cosa ne pensa Paul Rogers, Head of International Digital Development del Liverpool FC:
I think #vine is going to be very big. 6-second videos make 140 character tweets seem long by comparison #LFC most followed club so far
— Paul Rogers (@PaulRogersLFC) 28 gennaio 2013
Roberto Kusabbi, Social Media Manager del Tottenham Hotspur FC, ha invece affidato le proprie impressioni alle pagine del suo blog.
Ma anche altre squadre della Premier League hanno seguito il Liverpool:
Tweet su "vine list:TwitterUK/premier-league-clubs"
Quindi pare che i presupposti per un crescente uso di Vine nello sport ci siano: ora sta ai "media-men" dei club sportivi giocar bene le proprie carte.
Per ora Vine è disponibile solo su Apple Store, anche se il colosso del microblogging di San Francisco ha già fatto sapere che presto arriverà sul mercato anche una versione per Android.