Che i social networks fossero una
rivoluzione in campo aziendale e pubblicitario, già lo si era capito. Ma chi
poteva immaginare che tale rivoluzione coinvolgesse anche lo sport? I social
network sono divenuti sin da subito un mezzo utile agli sportivi per poter interagire
con i propri fan. E lo stesso è avvenuto per le istituzioni sportive. Joseph
Blatter, presidente della FIFA, ha utilizzato il proprio profilo Twitter @SeppBlatter per
comunicazioni ufficiali, rese meno istituzionali dal carattere
"social" dello stesso Twitter.
Una di queste tweet-comunicazioni è destinata però a cambiare il
calcio.
In occasione della partita Inghilterra-Ucraina, della fase a
gironi di Euro 2012, la squadra di Sua Maestà batte la selezione nazionale del
paese che ospita il torneo per 1 a 0, ma gli ucraini recriminano per un gol
fantasma non assegnato loro.
Dopo la partita sul profilo Twitter di Blatter compare questo
tweet:
E' la prima volta che un' istituzione
sportiva si espone così tanto e soprattutto sembra stano che a farlo sia
Blatter, da sempre strenuo antagonista della tecnologia in campo. Qualcuno ha
azzardato varie motivazioni: forse perché ad essere danneggiato era stato il
paese che ospitava, insieme alla Polonia, Euro 2012 o forse perché il
mandato di presidente di Blatter è in scadenza e ha bisogno di raccattare
consensi. Da ricordare, infatti che l'Inghilterra subì un danno simile due anni
prima, quando ai mondiali di Sud Africa 2010, un gol fantasma contro la
Germania, non convalidato dalla terna arbitrale, le costò l'eliminazione dal
torneo.
Questo tweet ha avuto una risonanza mediatica mondiale ed è stata
la classica "goccia che fa traboccare il vaso": dopo la conclusione
del torneo, precisamente il 5 Luglio 2012, l'International Board della FIFA,
l'organo che può modificare le regole del calcio, si è espresso in maniera
favorevole all'introduzione della tecnologia nel calcio. Potere di un tweet.
Ora una domanda sorge spontanea: che sia la
fine di quei pomposi ed istituzionali comunicati ufficiali e l'inizio di una
comunicazione più stretta e formale tra le grandi istituzioni sportive e i
fans? Dall'esempio di Blatter sembra di sì.